Epatologo ad Afragola (Napoli): prenota la visita specialistica

Problemi al fegato? Non rimandare l’appuntamento con la salute. L’epatologo o gastroenterologo è il medico specializzato nella diagnosi e nella cura dei disturbi del fegato (epatiti, cirrosi epatica, tumore), ma non solo: si occupa di vie biliari, colecisti e pancreas.

 

Le malattie del fegato e degli altri organi citati possono portare a conseguenze molto gravi, se non vengono prese in considerazione.

 

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Come si svolge la visita epatologica?

Le malattie del fegato sono diverse. Le più comuni sono le epatiti virali, il tumore al fegato e la cirrosi epatica.

 

L’epatologo però si occupa anche delle patologie delle vie biliari (che trasportano la bile prodotta dal fegato), la colecisti e il pancreas.

 

Sono tre gli elementi cardine di una visita epatologica:

  • Il medico studia innanzitutto i valori del sangue, per individuare eventuali alterazioni
  • Procede poi con la valutazione complessiva del paziente, chiedendo informazioni sulla familiarità con determinate malattie, le abitudini, soprattutto riguardo all’alimentazione, e gli eventuali sintomi avvertiti
  • Si conclude con la cosiddetta “palpazione”, una manipolazione delle aree del fegato e della milza, per individuare eventuali ingrossamenti, che possono indicare problemi agli organi interni

 

Al termine della visita, l’epatologo può prescrivere ulteriori accertamenti come esami del sangue specifici, ecografia, test epatici e così via.

 

Quando fare la visita epatologica?

 

Una visita epatologica è quindi consigliata quando risultino alterati i valori delle analisi del sangue collegati a questi organi, oppure quando esistono dei sintomi specifici (che approfondiremo in seguito).

 

Per la tua visita epatologica, non affidarti a mani poco esperte. Vieni a conoscere la nostra specialista:

Dr. Marcello Dallio

– Medico Chirurgo –
– Specialista in Gastroenterologia ed Epatologia –

Una dottoressa specializzata in gastroenterologia visita un paziente

Come si svolge la visita dal gastroenterologo?

La visita dal gastroenterologo viene eseguita per indagare la presenza o meno di patologie legate all’apparato digerente e agli organi correlati, come esofago, stomaco, intestino tenue, colon e così via.

Viene eseguita da un medico gastroenterologo e prevede due fasi:

  • Nella prima, lo specialista si informa sulla storia clinica del paziente, indagando stili di vita, soprattutto legati alla sfera dell’alimentazione, familiarità a malattie, sintomi e tipologie di farmaci assunti.
  • Nella seconda fase viene invece svolto un esame obiettivo, attraverso la palpazione dell’addome e l’auscultazione, per individuare la presenza di eventuali anomalie.

Durante la visita, se lo ritiene necessario ai fini di una corretta valutazione dello stato di salute del paziente, il gastroenterologo può decidere di prescrivere degli esami di approfondimento o ulteriori indagini strumentali, come gastroscopia, rettocolonscopia o ecografia addominale.

La visita ha una durata di circa 20 minuti, non richiede una particolare preparazione e non presenta alcuna controindicazione.

Quando fare la visita gastroenterologica?

La visita gastroenterologica è consigliata quando compaiono sintomi che interessano l’apparato digerente e che potrebbero nascondere patologie acute o croniche. 

Potrebbe essere consigliata, per esempio, in casi di diarrea o stitichezza frequente, bruciore di stomaco persistente, vomito o nausea ricorrente o sangue nelle feci.

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Domande Frequenti

Tipi di epatite: cause e sintomi

Epatite A

L’epatite A è causata dal virus HAV, presente nelle cellule del fegato: si tratta della principale causa di epatite virale acuta.

 

Spesso si presenta senza sintomi, soprattutto per i bambini. In altri casi, i sintomi più comuni sono dolori articolari e febbre nelle prime fasi della malattia, per poi manifestarsi con:

  • Disturbi dell’alimentazione come inappetenza, nausea e vomito;
  • Malessere generale;
  • Prurito;
  • Stanchezza.

 

Nei casi più gravi, si presenta l’ittero, colore giallastro della pelle, della parte bianca dell’occhio e delle mucose.

 

Nella maggior parte dei casi la malattia non presenta problemi di lungo periodo.

 

È bene effettuare una visita epatologica per sorvegliare il decorso dell’epatite A, oltre a ricevere consigli su idratazione e alimentazione.

 

In caso di malattie epatiche pregresse può essere necessario ricorrere a trattamenti salvavita.

 

Epatite B

Anche l’epatite B è causata da un virus, l’Hbv.

 

E anche in questo caso la malattia si presenta spesso senza sintomi evidenti.

 

L’epatite B può diventare cronica, quando l’infezione non guarisce e può quindi andare avanti per anni.

 

L’infezione causata dal virus dell’epatite B può essere acuta o cronica, provocando nel tempo danni anche gravi al fegato, che richiedono le attenzioni di un epatologo specialista.

 

Anche se rara – colpisce in meno di 1 caso su 100 – l’infezione da Epatite B può essere acuta: in questo caso il sistema immunitario, nell’attaccare il virus, danneggia anche il fegato, portando a gravi danni che possono essere mortali.

 

Epatite C

Causata dal virus HCV, anche l’epatite C può manifestarsi senza sintomi.

 

I problemi però possono essere riscontrati negli anni a venire, soprattutto nella forma di gravi danni al fegato. L’epatite C è infatti considerata tra le più pericolose.

 

I sintomi sono molto generici e infatti spesso viene confusa con altri disturbi:

  • Astenia (senso di fatica)
  • Dolori ai muscoli e alle articolazioni
  • Febbre
  • Disturbi alimentari come nausea e riduzione dell’appetito
  • Sensibilità nell’area del fegato

 

L’epatologo interviene nei casi di epatite C quando il paziente presenta dei danni al fegato:

  • Se i danni sono di lieve entità, si procede solo monitorando nel tempo i valori epatici del sangue (albumina, bilirubina, transaminasi e così via)
  • Nei casi più gravi lo specialista prescrive una cura, che dipende dalla costituzione genetica del virus

Tumore al fegato: quali sono i sintomi?

Diagnosticato in circa 13mila casi l’anno, il tumore al fegato colpisce soprattutto gli uomini, in un rapporto di circa 2 a 1 rispetto alle donne.

 

Viene definito tumore “silenzioso”: come nel caso dell’epatite, infatti, si presenta spesso senza sintomi, almeno inizialmente.

 

Quando compaiono, i sintomi sono generalmente:

  • Astenia, ovvero stanchezza cronica
  • Dolore all’addome, soprattutto nella parte superiore, ma può estendersi a schiena e spalle
  • Febbre
  • Ittero (colore giallastro di pelle, bianco dell’occhio e mucose)
  • Perdita di appetito e di peso, con altri disturbi dell’alimentazione (nausea, vomito, senso di sazietà)
  • Urine di colore scuro
  • Ventre ingrossato

 

In caso di sintomi sospetti, è bene consultare il proprio medico di base per una visita specialistica in epatologia.

Cirrosi epatica: quali sono i sintomi?

Molto pericolosa, la cirrosi epatica a oggi non ha una cura effettiva.

 

L’epatologo può consigliare però una serie di trattamenti per rallentarne la degenerazione e ridurre i sintomi.

 

La cirrosi è un’infiammazione cronica del fegato, che mette in pericolo le sue funzioni normali.

 

È causata dall’abuso di alcol, da malattie ereditarie, o ancora dalla presenza di epatiti virali.

 

Come nelle altre malattie del fegato che abbiamo analizzato, i sintomi possono essere assenti, quantomeno all’inizio.

 

Nel tempo si manifesta con:

  • Astenia (debolezza e affaticamento)
  • Disturbi dell’alimentazione (nausea, scarso appetito
  • Ittero
  • Ascite (liquido nell’addome)
  • Edema (accumulo di liquidi) negli arti inferiori
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